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Addolcitore d’acqua: vantaggi e svantaggi

L’addolcitore d’acqua è un apparecchio ad uso domestico in grado di ridurre la durezza dell’acqua, ovvero depurarla di eventuali presenze che possono comportare pericoli per la salute e danni agli elettrodomestici o alle tubazioni e condutture. Un pericolo che non va assolutamente sottovalutato a causa di pratiche spesso malaccorte che possono infine portare all’inquinamento delle falde e della possibilità che proprio il pessimo stato delle tubazioni possa arrecare danni alla qualità dell’acqua che entra nelle nostre case.

Le apprensioni sorte negli ultimi anni in relazione alla presenza nell’acqua che sgorga dai nostri rubinetti di sostanze nocive, hanno favorito non poco la diffusione dell’addolcitore d’acqua, dando vita allo stesso tempo ad un serrato dibattito. In particolare il tema sul tavolo è quello relativo al fatto che l’addolcitore d’acqua presenti vantaggi e svantaggi tali da consigliarne o meno l’adozione. Nel dibattito hanno però fatto molto spesso capolino tesi fondate su dati oggettivamente falsi e vere e proprie leggende metropolitane. Quando si discute dell’addolcitore d’acqua e dei vantaggi e svantaggi che lo caratterizzano, andrebbe sempre premesso che l’efficienza di questi dispositivi va a dipendere in particolare dalla durezza dell’acqua di partenza, ovvero di quella che le aziende di gestione forniscono ai cittadini. Per durezza dell’acqua si intende la quantità di calcio e magnesio presente nel liquido, provvisti di solubilità assai ridotta e tendenti di conseguenza a depositarsi nell’acqua. Da questa premessa ne consegue che se l’acqua è già dolce (ovvero caratterizzata da una bassa quantità di calcio e magnesio) diventa abbastanza inutile addolcirla ulteriormente, operazione invece consigliabile nel caso contrario. Per diminuire la durezza dell’acqua sono proprio gli addolcitori acqua a rivelarsi estremamente vantaggiosi, in quanto riescono a desalinizzarla, senza però privarla in toto dei sali minerali che possono rivelarsi essenziali per una dieta equilibrata.

La normativa sulla durezza dell’acqua

Prima ancora di parlare dell’addolcitore d’acqua e di eventuali vantaggi e svantaggi che lo riguardano, andrebbe meglio precisato il tema relativo alla durezza del liquido. Si tratta di un fattore di tale importanza da essere regolato dal Decreto 443 emanato nel 1990 ad opera del Ministero della Sanità. Un provvedimento il quale va a stabilire una serie di norme precise e stringenti relative non solo all’installazione, ma anche all’uso delle apparecchiature domestiche. Tra i cardini di questo decreto il fatto che chiunque decida di adottare un addolcitore d’acqua all’interno della propria abitazione, è tenuto a darne notifica alla ASL-Servizio di Igiene e Pubblica Competenza. Con il tempo a questo provvedimento se ne sono affiancati altri, in modo da tenere conto dell’evoluzione dei sistemi di filtraggio dell’acqua, oltre che delle direttive europee tese a salvaguardare la salute dei consumatori. Va allo stesso tempo ricordato che proprio la formazione di una legislazione molto accurata ha reso possibile in Italia avere a disposizione acqua di rubinetto solitamente di buon livello, che però non ha ancora scalfito la propensione dei nostri connazionali al consumo di acque in bottiglia. Proprio l’Italia è uno dei Paesi che consumano più acqua i bottiglia a livello mondiale, in base anche alle ultime statistiche disponibili.

I vantaggi e gli svantaggi

Va peraltro puntualizzato come desalinizzare l’acqua possa generare una serie di riscontri estremamente positivi. Non soltanto sotto il profilo strettamente sanitario, garantendo un liquido in sostanza potabile e buon, ma anche per la tutela generale della casa, andando a prevenire la formazione del calcare negli elettrodomestici e nella rubinetteria evitando guasti e rotture e aumentandone la vita media. Inoltre può consentire di evitare le otturazioni delle tubazioni e le incrostazioni sulle pareti dei sanitari, oltre a scongiurare il deterioramento delle stoviglie. Infine influisce sulla quantità di detersivi che occorre impiegare quotidianamente.

Per quanto concerne invece gli svantaggi, tra quelli segnalati a più riprese va ricordato il negativo influsso del sale utilizzato per lavare le resine sull’acqua di rigenerazione che successivamente va nello scarico, in quanto il deterioramento della sua qualità provoca un notevole tasso di inquinamento. Va poi ricordato che l’addolcitore d’acqua domestica non è un dispositivo dalla valenza antibatterica e non va ad abbassare la percentuale di cloro presente nell’acqua.

Insomma, se si va ad esaminare la validità dell’addolcitore d’acqua domestica, coi vantaggi e gli svantaggi che può procurare, il conto finale può essere considerato molto positivo, anche per una questione non proprio secondaria, quella connessa all’utilizzo di acqua minerale in bottiglia. Oltre al prezzo commerciale del prodotto, infatti, occorre prendere in considerazione quelli ambientali, derivanti dalla necessità di impiegare plastica nella produzione delle bottiglie, con relativi problemi di smaltimento di un materiale molto dannoso per l’ecosistema, e dal trasporto ai luoghi di smercio, con la conseguente emissione di sostanze nocive.

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